IL CSC

Il Centro di Servizi Culturali della Società Umanitaria di Cagliari costituisce un punto di riferimento importante nell’ambito dei servizi culturali, con un valore di servizio pubblico che è stato acquisito con attività permanenti rivolte alla formazione e all’educazione della cittadinanza, con la promozione della conoscenza dei beni culturali e la lettura, ma in particolare specializzando una parte del proprio lavoro intorno alla conservazione, la digitalizzazione, la catalogazione e la promozione dei beni culturali audiovisivi. La presenza del Centro in Sardegna, con il suo lavoro quotidiano, ha consentito nel tempo la formazione di centinaia di persone che operano nella cultura in tutto il territorio regionale, anche in ambiti diversi dal settore audiovisivo.

Le attività rivolte alle comunità hanno consentito di sviluppare un modello educativo e di diffusione delle conoscenze, una visione del lavoro culturale ancora oggi efficace, che stimola la crescita civile, promuove una coscienza moderna dei beni culturali volta alla valorizzazione degli stessi come fondamento dell’identità. L’azione capillare nel territorio sardo ha fatto sì che si creasse il contesto ideale per la maturazione di una domanda e di un’offerta (che si manifesta sempre di più sul terreno della multimedialità) oggi molto rilevante, densa di contenuti di grande pregnanza culturale, formativa e di alta qualità. Ciò ha reso possibile inoltre la maturazione e l’emersione di nuove competenze nei campi dell’acquisizione digitale, della conservazione, della catalogazione, della fruizione e della produzione cinematografica.

Il Centro ha consolidato e rafforzato nel tempo e in tutto il territorio sardo la sua presenza e ha ampliato conseguentemente le sue attività, operando secondo un’articolazione complessa di servizi, modalità e azioni che promuove a 360 gradi il mondo dell’esperienza audiovisiva. Il Centro di Servizi Culturali, oltre a svolgere e gestire attività dirette e sviluppate a partire dalle proprie risorse intellettuali e materiali, incentiva e sostiene, in varie forme, anche attività e progetti culturali e sociali posti in essere da altri organismi (pubblici e privati) in ambito regionale, tramite il prestito di audiovisivi, la consulenza per la programmazione culturale e la partecipazione coordinata alle stesse attività. Inoltre svolge la fondamentale azione di ricerca, recupero, studio e salvaguardia di tutti i materiali, audiovisivi e non, considerati beni culturali e archivio della memoria della Sardegna.

La storia

Il Centro di Servizi Culturali della Società Umanitaria di Cagliari opera da oltre cinquant’anni impegnandosi nei campi della formazione, dell’educazione, dei servizi alla cittadinanza e, in particolare, nella conservazione e nella promozione dei beni culturali audiovisivi. La Società Umanitaria incominciò a operare in Sardegna nel 1958 col "Progetto Sardegna" dell'OECE/OCSE per lo sviluppo economico e sociale nell'alto oristanese. Nel 1963 concluso il progetto Sardegna-OECE, ha proseguito in proprio l’attività in campo audiovisivo con l’istituzione di un Ufficio Sardo per la fornitura di materiali didattici e sussidi audiovisivi, di assistenza tecnica, formazione e aggiornamento ad animatori culturali e audiovisivi e insegnanti. Nel 1966, grazie all’intuizione e all’impulso di Fabio Masala, fondò la Cineteca Sarda come servizio a sostegno delle attività di educazione degli adulti e dell'associazionismo.

Nel 1967 la Cassa del Mezzogiorno istituì in tutte le regioni del sud i Centri di Servizi Culturali con il compito di "affiancare allo sviluppo economico un adeguato sviluppo culturale". Alla Società Umanitaria venne affidata in Sardegna la gestione dei Centri di Cagliari, Alghero e Iglesias.

Al CSC di Cagliari fu affidato l'incarico di realizzare un programma di respiro regionale articolato in due settori: 1. sostegno delle biblioteche comunali della provincia cagliaritana e, più in generale, assistenza a iniziative di educazione degli adulti della regione; 2. rafforzamento e funzionamento della cineteca regionale, collegata con la rete dei circoli del cinema già esistente. Nel 1972 una delibera del Cipe trasferì i Centri di Servizi Culturali alla competenza delle Regioni. In Sardegna con legge regionale n. 37/1978 e successive modifiche la Regione stabilì le modalità di finanziamento. Dal 1° gennaio 2017 il Centro di Cagliari prende la seguente denominazione: “Centro Servizi Culturali Cagliari della Società Umanitaria” con un proprio codice fiscale.

La Cineteca

Nel 1963 nasce il primo ufficio dell’Umanitaria e Fabio Masala – intellettuale, animatore culturale e convinto cultore delle tematiche dell’educazione degli adulti – ne diventerà il coordinatore, dando vita ad un’intensa attività di animazione culturale sul territorio regionale accompagnata a ricerche sulle condizioni socio-economiche dell’isola, che sfoceranno nel Progetto Sardegna e porranno le condizioni per la nascita della Cineteca Sarda. Questa nasce ufficialmente nel 1966 con direttore lo stesso Masala: la Cineteca si configura da subito come servizio a sostegno delle attività di educazione degli adulti e dell’associazionismo, costituendosi come prima infrastruttura audiovisiva pubblica, culturale ed educativa in Italia, unica in Sardegna. Dopo l’istituzione del Centro per i Servizi Culturali di Cagliari nel 1987, si dà vita a una struttura permanente di studio e sperimentazione, con attrezzature all’avanguardia per tutte le possibili tecniche di produzione e riproduzione. Nel 1988 la Società Umanitaria - Cineteca Sarda diventa membro effettivo dell’European Children’s Film Association (ECFA), costituita a Bruxelles, e della FIAF (Federation International des Archives du Film), l’organismo che raggruppa le cineteche di tutto il mondo. Dal 1990 è membro effettivo del “Coordinamento nazionale delle mediateche”, che le consente di accedere all’acquisizione e allo scambio di materiali audiovisivi e al prestito intermediatecario.

La Cineteca Sarda nel tempo organizza un grande archivio di film (in ogni supporto), che va sempre più a costituire la memoria storica audiovisiva della Sardegna. Negli ultimi anni si è dotata di attrezzature all’avanguardia per quanto riguarda le tecniche di restauro e digitalizzazione. Oggi è considerata a livello internazionale un centro di eccellenza ed è l’archivio più completo sulla Sardegna esistente nell’isola.

L’archivio è costituito da tutto il materiale audiovisivo raccolto durante l’attività dei Centri Servizi Culturali della Sardegna, Cagliari, Carbonia e Alghero. Nello specifico, il settore dell’archivio in pellicola, insieme a un’altra parte su supporti magnetici, è custodito in una sala a bassa temperatura e umidità controllata. Una parte dell’Archivio non è di proprietà del Centro di Cagliari in quanto custodito come deposito conservativo. La totalità dei fondi audiovisivi è 56.

Attualmente sono in corso lavori di riorganizzazione, razionalizzazione degli spazi e di revisione della catalogazione delle pellicole. 

L'archivio della Cineteca è costituito da tutto il materiale audiovisivo raccolto durante l’attività dei Centri Servizi Culturali della Sardegna. L’Archivio in pellicola, insieme a una parte dell’archivio su supporti magnetici, è custodito in una sala a bassa temperatura e umidità controllata. I fondi audiovisivi sono in totale 73 e sono organizzati in due sezioni principali: Sezione Sardegna e Sezione Generale.
 
• Sezione Sardegna 
Il nucleo di questa sezione è costituito dai due fondi principali R.A.S. ed ESIT, da diversi fondi privati e dalle pellicole arrivate in modo non organico nel corso degli anni.
 
Fondo R.A.S: è composto di pellicole, prevalentemente in formato 35 mm., comprendente una vasta raccolta di cinegiornali Incom (La Settimana IncomCronache del mondoOrizzonte CinematograficoFilmgiornali SEDIRADAR, ai quali si aggiungono numerosi documentari che portano la firma di autori quali Fiorenzo Serra, Silvio Torchiani, Gaetano Petrosemolo, Carlo Fuscagni, Ugo Fasano, Antonio Cara. La collezione comprende circa 350 pellicole il cui arco temporale spazia dai primi anni '50 fino al 1974. La collezione del Fondo E.S.I.T., circa 300 pellicole nel formato 35mm e 16mm, per lo più documentari, si estende fino al 1978. Si tratta di documentari -talvolta prodotti anche in lingua inglese, tedesco e francese - che celebrano le bellezze paesaggistiche, le feste, le tradizioni e le produzioni artigianali dell'Isola. Tra gli autori i più importanti sono Enrico Costa, Fiorenzo Serra, Antonio Cara, Lars Madsen, Luciano Brizio.
Alcuni dei fondi privati conservati in cineteca si incrociano con i due precedenti in quanto costituiti dai materiali di lavoro quali riprese, registrazioni sonore, spezzoni e tagli, montaggi in positivo b/n, di alcuni degli autori citati precedentemente: è il caso del fondi Fondo Eredi F. Serra; Fondo Fiorenzo Serra (provenienza R.A.S.); Fondo E. Costa; Fondo A. Cara - M. Del Piano.
Alla sezione "Sardegna", oltre ai fondi sopraelencati, si aggiungono i fondi Remo Branca (materiali di lavoro e riprese familiari), Piero Livi, Mario Giraldi, Salvatore Mereu, Enrico Pau, Enrico Pitzianti.
La sezione comprende infine molti altri titoli raccolti nel corso del tempo in modo meno organico ma non per questo di minore importanza: citiamo ad esempio i film Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta, Padre Padrone dei F.lli Taviani, Disamistade di Gianfranco Cabiddu, e i documentari sardi di Vittorio De Seta, Remo Branca, Romolo Marcellini e Giuseppe Ferrara.
 
• Sezione generale
La sezione generale si distingue da quella "Sardegna" in quanto non vi sono contenuti o persone direttamente riconducibili alla Sardegna. Così come nella precedente sezione, anche in questa sono presenti insiemi di titoli pervenuti e raccolti in forma unitaria, in particolare:
 
Fondo generale di fiction e documentari in 16 mm. (circa 650 titoli)
Fiction e documentari in 35 mm. (Lucky Red, Torre Film e altri (circa 250 titoli)
Fondo Ficc (documentari antropologia, società, lavoro, film in 35mm e 16mm
Documentari antopologia, società, lavoro, costume e politica (in formato 16mm provenienti da sedi DC, PCI, PSI, CGIL e altro)
Documentari didattici in formato 16mm, 8mm, super 8 e filmine (SEAN, Liceo Classico Siotto di Cagliari, Società Umanitaria e altri)
Fondo Ente Nazionale Prevenzione Infortuni (Documentari su misure di sicurezza, profilassi e igiene per la prevenzione di infortuni e malattie sul lavoro).
Fondo Cinema Militante (film, documentari e materiali di lavorazione in 16mm e 35mm)
Trailers 35 mm.
Fondo A. Vodret - variamente articolato, con una predominanza numerica di pellicole familiari e attrezzature d'epoca - composto anche da un significativo numero di film muti e cartoni animati in formato 9,5, prodotti e commercializzati dalla Pathè e che datano dalla fine degli anni '20 - inizio anni '30.
 

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